CONTARE IN TEMPO DI GUERRA


Mio padre (1911-2001) era impiegato al comune di K. prima e durante la guerra (WWII). Aveva un collega E.O. (1897 – 1978) che faceva il pittore nel suo tempo libero. Ho incontrato uno di suoi figli alcuni anni fa che mi ha mostrato un elenco dei quadri di suo padre. Aveva anche qualche quadro nella soffita. In particolare aveva un quadro esattamente come quello qui sotto, ma più piccolo e con tinta di colore più bruno, che mio padre ottenne da E.O. (quando l’abbia avuto, e se comprato o regalato, non lo so) e che è tuttora appeso nel nostro soggiorno.

65×85 cm
Penso che E.O. era un po’ un mentore per mio padre. Egli ha cominciato anche a pitturare. Non so se la sua opera era vasta! Ma uno dei suoi quadri è soppravissuto al tempo. Era in cattive condizioni, coperto di un strato di nicotina e polvere, fino ad alcune settimane fa! Ho trovato qualcuno che l’ha pulito professionalmente (è la ragazza che viene a mantenere il giardino con suo fratello! Lei ha una formazione di restauratrice di quadri.) Ora è cambiato quanto dal giorno alla notte. In particolare, le nuvole e l’acqua sono belissime.

49×63 cm

Mio padre (1911 – 2001)
Scrivendo questa storia mi chiedo come mio padre abbia avuto l’opportunita di essere assunto come impiegato al comune di K. Egli era il figlio più giovane di una famiglia di agricoltori. A quel tempo i ragazzi nei villaggi agricoli andavano alla scuola elementare fino all’età di dodici anni. Ma mio padre ha frequentato anche i tre primi anni di scuola media superiore nella città di H., a 15 chilometri da K. Questa era certamente una eccezione. Probabilmente il sacerdote di K. ha convinto i genitori a lasciarlo continuare gli studi sperando in una vocazione al sacerdozio.
Allora durante la guerra mio padre doveva essere prudente nei suoi contatti con la gente, evitare tutte le questioni politiche. Uno dei suoi compiti era di controllare quanti suinetti erano nati negli allevamenti. Perchè c’era il razionamento e i contadini dovevano dichiarare quel dato al comune.
Mio padre doveva evitare di essere odiato dai contadini, e non lasciarsi corrompere perchè presto si sarebbe saputo, con tutte le conseguenze che ciò comportava.
Allora mio padre aveva inventato un modo astuto di contare i suinetti, era cosi:
Uno, due, due, tre, quattro, quattro, cinque, sei, sei, sette, otto, otto, nuove, etc …

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