3. POPO SCEMOSPECCHIO SUL PATIBOLO

Il trattamento del conte di Bavaria per Popo e il suo barbiere non aveva molto  successso.  Così Popo pensava ch’era prudente di non continuare la sua carriera medica e di cercare la sua buona fortuna in altre vicinanze. Dava l’addio al suo barbiere e provava la sua fortuna nella città di Regensburg , un po’ al nord-est di Monaco di Bavaria.

Là, la sua natura di burlone faceva ch’era rapidamente conosciuto dalla gente ch’era molta divertita per i suoi capricci. Sopratutto perchè spesso beffava le autorità della città, e particolarmente i giudici. Quest’ultimi non ne potevano ridere.

A un certo momento Popo andava un poco troppo lontano con la sua condotta farsesca. Di fatto, aveva ingannato  un commerciante e quello aveva sporto querela contro Popo. Un’ opportunità ideale per i giudici di sbarazzarsi del questo burlone : lo condannavano all’impiccagione.

Questa pena grave richiede l’accordo unanime di tre giudici, per evitare che un giudice solo  elimini qualcuno per motivi personali. E inoltre, il diritto del principato di Regensburg dava a un condannato a morte il diritto di esprimere un ultimo desiderio che i giudici dovevano accordare e eseguire.

Il giorno dell’esecuzione capitale  quasi tutta la gente di Regenburg era al Monte Patibolo di Regenburg (tutte le città avevano un luogo un po’ elevato fuori città per giustiziare criminali.) Popo era sul patibolo con una corda attorno al collo; i tre giudici avevano preso posto davanti al patibolo.

scemo patibolo

Il giudice più anziano   leggeva l’accusa e la sentenza e poi diceva a Popo : “Come il diritto prescrive vi do la parola per esprimere il vostro ultimo desiderio.”

“Venerabili giudici, noi tutti abbiamo la vita per grazia di Dio. Noi tutti abbiamo ricevuto  talenti diversi  e abbiamo debolezze che facevano che siamo chi siamo. Dobbiamo far uso dei nostri talenti per migliorare la sorte di noi stessi e dei nostri prossimi. E dobbiamo vincere le nostre debolezze, per la nostra redenzione e anche per il bene comune.

Ci sono uomini saggi e ci sono uomini a cuor leggero. Il ruolo nella società dei primi  è di governare e di giudicare, ma in modo giusto, non eccessivamente severo e non vendicativo. Perchè la debolezza  umana fa sì ch’è seducente abusare dell’autorità per interesse personale.

Il ruolo degli uomini a cuor leggero è di divertire e far ridere la gente, di portare fortuna e felicità – forse solamente per momenti brevi –  ai loro prossimi. Perchè la vita e la realtà  può essere dura. Ma devono non superare i limiti della decenza o attraversare il limite tra il bene e il male.

Purtroppo, io Popo Scemospecchio, confesso che ho fatto cose sbagliate. Per la mia redenzione vorrei fare una novena di penitenza, ma naturalmente questa non è più possibile.

Perciò il mio ultimo desiderio , venerabili giudici, è che uno di voi faccia una novena di penitenza al mio posto : ogni domenica delle nove settimane prossime viene qui dove io penderò nel vento,  prega un Padrenostro e un Ave Maria e poi bacia i miei piedi. Vi ringrazio mille volte che fate questa penitenza per la salute della mia anima.”

Per alcuni momenti un silenzio assoluto regnava sul Monte Patibolo. Poi i giudici sentivano una risata  soffocata dietro la  loro schiena. Pensavano tutti tre la stessa cosa : non sarò io che viene qui per baciare i piedi di un cadavere in decomposizione. Perchè non osavano rifiutare il desiderio di Popo con tutta la gente come testimone dietro di loro.

Dopo una corta riflessione  l’anziano dei giudici trovava una soluzione per salvare il loro prestigio di fronte alla gente. Rivolgeva la parola a Popo così :

“ Popo Scemospecchio, il diritto del principato di Regensburg ci obbliga ad accordare una novena di penitenza, ma il diritto ecclesiastico è formale : non è permesso di fare una penitenza al posto di qualcun altro. Perciò abbiamo deciso di inviarvi a un pellegrinaggio dal Papa a Roma dove dovrete  confessare tutti i vostri peccati e far la penitenza che il Papa vi infliggerà. “

E la gente rideva e ridacchiava un po’ meno soffocata. Tutti ritornavano in città, molto divertiti per l’ultimo scherzo di Popo;

E Popo spariva da Regensburg per sempre.

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