Popo vagabondava di città a città al nord delle Alpi. Sempre faceva amici con gente di bassa lega. Popo faceva spesse volte delle scommesse che egli oserebbe fare l’un o l’altro brutto scherzo e così riusciva a guadagnare soldi.
Una volta, nella città di Lubeck, al giorno di mercato c’era una bella venditrice di uova. Popo e i suoi compagni volevano prenderla di mira. Popo diceva : “Scommettiamo che solleverò la sua gonna e la sculaccerò, e che lei mi lascerà fare senza darmi uno schiaffo ?” I suoi compagni scoppiavano a ridere e accettavano la scommessa.
Popo andava dalla ragazza e diceva che voleva comprare sei dozzine di uova. Ma che egli voleva scegliere lui stesso le uova. La venditrice era felice di avere un buon cliente e concordava con Popo un prezzo per le sei dozzine. Popo diceva : “Mettete il vostro paniere per terra e lasciate me mettere le uova che scelgo nel vostro grembiule. “ La ragazza teneva il suo grembiule di fronte a sè e Popo cominciava a scegliere e contare le uova.
Quando Popo aveva finito di contare le sei dozzine diceva : “ E adesso per finire prendo un uovo extra per ognuna delle sei dozzine.” Ma la ragazza era sorpresa e protestava : “No, no, abbiamo concordato un prezzo per sei dozzine e non per sei dozzine e mezza.” Ma Popo rispondeva : “ Ma in questa città è usanza di dare un pezzo extra per ogni dozzina che un cliente compra. Di là viene il detto : tredici in una dozzina” Ma la ragazza non voleva dare una mezza dozzina addizionale.
Allora Popo diceva : “ Come!? Non volete rispettare i costumi della città!? Allora non voglio comprare niente. E per vostra punizione vi do un colpo sul vostro didietro!”
E Popo solleva la gonna della povera ragazza che non poteva fare niente con le sei dozzine di uova nel suo grembiule e la da un colpo sul didietro.
E Popo ritornava da i suoi compagni e con molta risa incassava i suoi soldi.