SAN NICOLA: ALCUNE RIFLESSIONI
In Olanda la festa di San Nicola (la sera di 5 dicembre) è molto popolare. L’autore ama molto il tema di San Nicola e ha scritto parecchi articoli sul santo amico dei bambini.
Dubitare dell’esistenza di San Nicola
La popolazione d’Olanda si puo dividere in tre gruppi: coloro che credono fermamente in SN, quelli che sapevano ch’è una favola per bambini, e poi quelli che pensano di sapere che SN non esiste ma che cominciano a dubitare un po’ della loro certezza quando il 5 dicembre si avvicina. I bambini dai 7 agli 8 anni compongono questo ultimo gruppo. La loro credenza temporale è vacillante. Non si fonda su autorità o convinzione ma sulla paura di perdere dei regali. Una volta che il guadagno è in cassa il loro dubbio cresce di nuovo fino all’anno prossimo. Ci sono altri bambini in questo gruppo che fanno la commedia di credere all’esistenza di SN verso l’ultimo mese dell’anno. Pensano, per inciso correttamente, che ‘giocare il gioco’ farà beneficio alle dimensioni e al valore dei regali. Forse credi che bambini di quella età non sono in grado di farlo? Questo dimostra quanto bene possono fingere. Sono eccellenti osservatori, soprattutto degli adulti. Vedono molto bene che gli adulti amano fingere che credono a SN; allora, quindi perchè ridicolizzarli?
Un giorno ero in una stanza con quattro adulti e due bambini e San Nicola stesso. Gli adulti fingevano di credere per rendere la festa il più piacevole possibile per i bambini, e quelli facevano lo stesso per non disilludere gli adulti. Nel frattempo il sant’uomo sedeva in mezzo a loro, completamente ignaro del malinteso. Che spettacolo meraviglioso!
(Degli archeologi turchi affermano (ottobre 2022) di aver scoperto la tomba di SN a Demre, il luogo dove SN era vescovo fino al suo decesso il 6 dicembre 343. La tomba si troverebbe nella chiesa originale che era costruita in suo onore dopo la sua canonizzazione nel VI secolo. Ma osservatori pensano che sia un modo per fare della pubblicità turistica per la regione di Demre. Non è la prima volta che la tomba è scoperta…
Agenda nascosta degli adulti
Dopo qualche considerazione appare che la festa di SN è intesa per gli adulti. Loro hanno inventato SN e il suo aiutante (Pietro Negro) per colmare il loro deficit pedagogico. Quando i loro figli sono disubbidienti fanno appello al brav vescovo. Minacciare con la verga e il sacco di PN fa prova della loro incapacità di fare ubbidire i loro discendenti. Il postulato “Perchè Papà lo vuole” è sostituito con successo da: “Perchè se no SN ti porterà con sé nella Spagna!” La cosa curiosa è che quest’ultimo viene proposto come una punizione. Perchè viaggiare con un vecchio gentiluomo amichevole su un cavallo bianco – che ha in più una borsa piena di dolci con sé – certamente non è spaventoso.
Aprire dei regali
(In Olanda la sera di 5 dicembre è anche un socievole ritrovo di adulti che si scambiano regali. I bambini trovano i loro regali il 6 dicembre mattina. La riflessione qui sotto porta sugli adulti.)
Aprire un regalo richiede molto autocontrollo perchè sai in anticipio ciò che il pacchettino contiene. Nondimeno devi fare un grido di sorpresa al primo dolce ripieno di pasta di mandorle a forma di lettera dell’alfabeto (una specialità olandese) Questo non è troppo difficile, tutti potevano farlo dopo un po’ d’esercizio. Ma fingere la suprema aspettativa durante il disimballaggio dell’ottavo lettera, borbottando costantemente : “Cosa potrebbe essere?” , non pensare che questo sia facile!
I regali intesi come una sorpresa devono essere trattati con prudenza. Per esempio, prendi un pezzo di sapone a forma di una salsiccia di marzapane. Devi fingere di pensare ch’è veramente del marzapane ma per precauzione fai finta di mordere un pezzo e masticarlo, facendo intanto una smorfia come se fosse proprio sapone. Complicato, solo per esperti!!
Una volta un amico mi ha dato un pezzo di sapone, dicendo che era vero sapone per lavarsi le mani. “Lo metterò nel mio bagno.” ho detto. Immaginai che si divertisse segretamente che mi laverò le mani con marzapane. Ma la sera, prima di andare a letto, ne mordevo un pezzo. ERA SAPONE!!!
Personificare San Nicola
Mi dispiace di costatare che l’arte di personificare il personaggio di San Nicola decade sempre più. È deplorabile che non ci siano norme legali su questo. Si pensa che basti mettersi una mitra e una barba bianca il cinque dicembre per essere San Nicola!
No, no! Deve essere di una condotta irreprensibile i 364 giorni precedenti. Solo questa da l’aureola di santità indispensabile per essere una incarnazione credibile del santo qui sulla terra.
Un primo errore è di domandare al vicino o a uno zio di fingersi San Nicola. Sfortunato errore! Pensi davvero che i bambini non se ne rendano conto? Un secondo errore è di visitare tre o quattro famiglie la sera del 5 dicembre. Sembra molto efficiente ma l’efficienza e il soprannaturale non vanno d’accordo. No, no! Devi concentrarti sulla condotta dei bambini di una sola famiglia! Questo è già abbastanza difficile. Più di una famiglia, e il rischio esiste di confonderli. In più, la tradizione vuole che al Santo è offerto un cicchetto (o due)! La quarta famiglia allora vede entrare barcollando un relitto ubriaco spogliato di ogni dignità episcopale.
Un altro errore è di indossare l’abito episcopale all’ultimo momento. Un buon San Nicola dovrebbe metterselo già qualche giorno in anticipo. La barba va messa 24 ore prima, per abituarsi al prurito. Anche, è consigliabile di praticare i gesti di benedizione, l’espressione di pio sgomento e di giocoso rimprovero davanti a uno specchio.
L’apparizione e l’ingresso nella stanza dove i bambini vi aspettano con un cuore pauroso richiede una preparazione professionale. Fermati sulla soglia per un momento e guardati intorno preoccupato. Quindi siediti, lentamente, un po’ rigido di membra, come si conviene a un vecchio. Fate, la mano tremante, il segno di benedizione. Chiedi a bassa voce se ci sono dei bravi bambini qui. E poi ascolta le loro canzoni con un sorriso benevolo. Chiedi una carota per il cavallo e dell’acqua per Pietro Nero. Accetta il cicchetto offerto dai genitori. Poi si congedati con dignità episcopale.
