Quando Popo Scemospecchio era ancora un ragazzo era già il più buffo, il più audace, il più cattivo dei tutti i ragazzi e le ragazze del villaggio e vicinanze. Scherzare e giocare erano le sue attività quotidiane.
Una volta Popo aveva deciso di impraticarsi nell’arte di funambolo. Cominciava a praticare su una corda tesa tra due alberi a bassa altezza sopra terra morbida. Naturalmente, tutti i suoi amici provavano anche a bilanciarsi e a tenersi in equilibrio sulla corda. Ma Popo era il più abile di tutti e riusciva dopo qualche giorno a camminare sulla fune di un lato all’altro. Era così certo della sua maestria di funambolo da vantarsi di camminare sulla fune tesa sopra un ruscello. Allora, tendeva la fune sopra il ruscello al centro del villaggio. I ragazzi del villaggio raccontavano l’exploit che doveva succedere alla gente, e così molti spettatori si riunivano attorno a Popo.
Popo faceva un pò di show prima di avventurarsi sulla fune con passi prudenti. Riusciva a raggiungere l’altro lato sano e salvo. Molti applausi! Popo, un pò più sicuro di sè, cominciava la camminata di ritorno, e di nuovo riusciva a raggiungere il punto di partenza. Immediamente cominciava una terza volta, faceva come se quasi perdesse il suo equilibrio al mezzo della fune e su un applauso scrosciante terminava la terza traversata. E per terminare voleva ritornare al lato di partenza. Ma, un mattacchione nel pubblico (Popo non era il solo del villaggio!) scuoteva la corda quando Popo era al mezzo della traversata e così faceva perdere l’equilibrio a Popo che cadeva nel ruscello. Una risata sgangherata del pubblico salutava Popo quando risaliva dal ruscello. Anche Popo rideva ma a denti stretti e pensava tra sè : “Ride bene chi ride ultimo! Tocca a me la prossima volta!”
Qualche settimana più tardi era la fiera annuale nel villaggio. Popo faceva annunciare che darà una dimostrazione dell’arte d’equilibrio mai vista nel paese! Tendeva una fune sopra la piazza del mercato da un albero a un altro. Molta gente guardava piena di speranza Popo che appariva tra le foglie dell’albero. Popo diceva : “Per la dimostrazione d’equilibrio che vorrei fare ho bisogno della vostra collaborazione. Vogliate tutti darmi la vostra scarpa sinistra. Il mio amico viene adesso per raccogliere le scarpe. Grazie per la vostra collaborazione.”
L’amico raccoglieva moltissime scarpe e le dava a Popo nell’ albero. E che faceva Popo?? Allacciava tutte le scarpe insieme con i lacci e poi gettava il mucchio tra la gente. La gente stupefatta si precipitava sul mucchio di scarpe, ognuno per ricuperare la sua scarpa sinistra. Puoi indovinare qual caotico putiferio si presentava a Popo. Egli rideva a gran voce e gridava: “Saltate tutti adesso sulla vostra gamba destra, ma fate attenzione di non perdere il vostro equilibrio, se no la dimostrazione d’equilibrio che vi ho promesso non riesce.”
E Popo godeva ancora un po’ di tempo dello spettacolo tumultuoso prima di battersela.