Un giorno, sulla strada verso il Luxemburgo, Popo incontrava tre ciechi, e non resisteva alla tentazione di fare loro uno scherzo.
Domandava : “ Buon giorno. Dove state andando?
Uno dei ciechi rispondeva : “ Andiamo sempre diritto, sperando di ricevere un pò di elemosina se Dio vuole. “
Popo : “ Ma fa brutto tempo. Vi dò tre denari sperando che Dio benedica noi tutti oggi. Ritornate al villaggio e prendete un buon pranzo all’albergo.”
Ciechi : “Mille grazie, signore. Siete molto generoso.”
Ma Popo non da denari a nessuno dei ciechi. Ma ognuno di loro pensava che un altro aveva ricevuto l’elemosina. Così, felici facevano quele che Popo aveva suggerito. Anche l’oste dell’albergo era felice di avere tre ospiti che avevano fior di quattrini. Serviva loro un pranzo copioso.
Poi viene il momento di pagare. I tre ciechi si domandavano quale di loro aveva ricevuto i soldi. Occorreva qualche tempo prima che loro capissero che erano stati presi in giro da questo generoso incognito. L’oste dell’albergo era furioso. Non sapeva se i tre ciechi facevano un pó di teatro o se veramente erano vittime di uno scherzo sciocco.
L’oste pensava : “Se li lascio andare via non ho niente soldi per il mio servizio, ma se sporgo un querela al podestà contro questi matti forse qualcuno generoso che sente la storia vorrà pagare al loro posto.”
Allora, l’oste rinchiudeva i ciechi in una stalla e si precipitava dal podestà. Popo aveva seguito tutta la scena e la trovava molto divertente. Faceva come se fosse un passante casuale e domandava all’oste cosa era successo. Dopo la spiegazione dell’oste Popo diceva : “ Forse vi posso aiutare. Conosco un vecchio sacerdote che è molto bonario, penso che egli avrà pietà di loro. Forse pagherà al loro posto. Se vuole posso chiamare questo sacerdote.”
L’oste era naturalmente molto felice perche era esattamente quele che egli aveva sperato.
Popo andava dal sacerdote e diceva : “ Aiuto, aiuto. L’oste dell’albergo dove alloggio è divenuto pazzo. Penso ch’è indemoniato. Prego di venire e esorcizzare il poveretto.”
Il sacerdote rispose : “Ahi! Ma non posso venire immediatamente, sarò là fra qualche ora!”
Popo : “ Aha, ma allora domanderò alla moglie dell’oste di venire qui, perchè io devo andare via e così puoi confermarle che verrai il più presto possibile.”
E Popo faceva così, e il sacerdote assicurava la moglie che verrebbe un pò più tardi.
La moglie diceva al suo marito : “ Tutte bene, il sacerdote verrà fra un pò di tempo e sistemarà la cosa.”
L’oste era felice! Nel frattempo la moglie lasciava andare i tre ciechi, e offriva a Popo un bicchiere di vino per ringraziarlo.
Quando il sacerdote arrivava all’albergo la moglie gli diceva : “ Grazie di essere venuto. Chiamo mio marito così puoi pagarlo.”
Sacerdote : “Pagare? Io non pago ma prego!”
L’oste era in quel momento occupato a scorticare una lepre, e usciva dalla cucina con il grembiule insanguinato e il coltello ancora nella mano. Il sacerdote, pensando che l’oste era pazzo, si spaventò e fugga per salvarsi lasciarando l’oste e sua moglie nella massima confusione.
E Popo, che se l’era battuta in tempo, rideva sotto i baffi a una distanza sicura dall’oste furioso.