IL CACCIATORE E LO SPIRITO MALIGNO

C’era una volta un spirito maligno che rubava ogni volta la moglie di coppie appena sposate. A ogni uomo che si sposava era tolta la sua sposa, rapinata dal spirito maligno.

Un coraggioso e temerario cacciatore sentì la notizia e annunciò che avrebbe cercato una moglie in quella villaggio per sapere se gli uomini là erano tutti dei vigliacchi.

Dopo quella dechiarazione si preparò e andò via. Fu ricevuto nel villaggio molto cordialmente. Il capo del villaggio gli domandò perché era venuto lì. Il cacciatore disse ch’era venuto per ottenere una moglie.

Il capo rispose :

Non è possibile di ottenere una moglie qui perché lo spirito maligno ruba tutte le donne appena sposate. Sono perdute per sempre.

Ma il giovane rispose al capo: sono un cacciatore. Quando mi dai in moglie tua figlia e lo spirito maligno prova a rubarla lo combatterò. Guardami, preoccupati solo per me.

Sei certo? domandò il capo.

Assolutamente! rispose l’uomo.

Il capo diede in moglie sua figlia. Il festeggiamento matrimoniale durò tre giorni. Quando tutti gli ospiti erano partiti, il giovane e sua moglie si ritirarono nella loro camera da letto. Nella notte, l’uomo provò a toccare la sua moglie ma non trovò niente accanto a lui. Se ne preoccupò!

Si alzò e andò dal padre della moglie. Disse che lui aveva ragione. Lo spirito maligno era venuto e aveva rubato la donna appena sposata.

Al mattino andò da un marabù e disse: Mi sono sposato ieri

ma lo spirito maligno è venuto per rubare mia moglie.

Il marabù guardò dei segni nella sabbia e disse:

Lo spirito maligno ha portato tutte le donne che ha rapito qui verso l’altro lato del fiume. Quando riesci a attraversare il fiume sarai in grado di uccidere lo spirito maligno. Lo spirito maligno si trova all’interno di una antilope. In questa antilope c’è un cucciolo. In questo cucciolo c’è una cornacchia. In questa cornacchia si trova un uovo. Quando schiacci l”uovo tutte le donne rapite dallo spirito maligno riappariranno.

Il maribù continuò:

L’antilope Koba lascia la sua casa verso le undici per andare a bere da una roccia nel fiume.

Il cacciatore mise dei viveri nella sua tasca da caccia e partì, accompagnato dal suo cane.

Appena uscito dal villaggio un leone lo vide, urlò e corse verso di lui. Il cacciatore tese il suo arco per tirare, ma il leone gridò: che vuoi fare?

Mia moglie è stata rubata dallo spirito maligno. Se vuoi attaccarmi ti ucciderò. Ma il leone rispose: Ciò che uno o due possono fare, in tre faremo meglio. Ti aiuterò.

Insieme continuarono loro cammino. Ad un tratto un’aquila apparì e volteggiò sopra di loro. Il cacciatore volle di nuovo tirare una freccia per uccidere l’aquila ma quella disse: che vuoi fare?

Mia moglie è stata rubata dallo spirito maligno. Se vuoi attaccarmi ti ucciderò.

Ma l’aquila rispose: Ma no, voglio aiutarti. Ciò che due o tre possono fare, in quattro faremo meglio.

L’uomo, con i tre animali, andavano tra la foresta verso il fiume. Arrivato alla riva, il leone scavò un buco profondo nel quale nascosero tutti.

Verso le undici l’antilope Koba apparì per bere alla roccia come aveva predetto il maribù. Il leone assalì Koba e lacerò la sua vittima. Un cucciolo emerse dal ventre di Koba e prese la fuga. Ma il cane era più veloce, sorpassò la piccola antilope e l’uccise. Dal suo ventre una cornacchia scappò e volò via. L’aquila catturò il povero uccello in picchiata e lo scagliò a terra. Un uovo rotolò fuori dalla sua pancia e il cacciatore lo schiacciò.

Immediatamente si sono sentite le urla di molte donne all’altro lato del fiume.

Il cacciatore montò sul dorso del leone e insieme con il suo cane attraversarono il fiume a nuoto. Lì riconobbe la sua moglie e insieme andarono a casa.

I paesani diedero una grande festa per ringrazi

are l’eroe e tutti gli animali che avevano aiuto il cacciatore erano naturalmente anche invitati.

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