LA LEPRE E L’ELEFANTE

LA LEPRE E L’ELEFANTE

Un giorno un gregge d’elefanti marciava in corteo nella savana. Il più grande andava a visitare i sui suoceri. Portava con lui due cesti pieni di miele.

A un fiume che dovevano traversare c’era una lepre che voleva anche andare all’altra riva. Lei attendeva un’opportunità per montare sul dorso di un grande animale perchè non sapeva nuotare.

Domandò cortesemente all’elefante se voleva darle un passaggio.

Si, naturalmente. Siediti tra le due ceste sulla mia schiena” l’elefante disse.

“Yam Yam, del miele” La lepre non potè resistere alla tentazione di banchettare con il miele. Uno dei due cesti era già vuoto prima di arrivare all’altra riva. Per nascondere che il cesto pesava meno domandò all’elefante: ” Per cortesia, dammi una pietra, così ho qualche cosa per giocare” e lo mise nel cesto.

“Se vuoi, puoi restare sulla mia schiena per il resto del viaggio.”

“Grazie mille” disse la lepre, guardando avidamente il secondo cesto.

E così, mentre che il gregge avanzava faticosamente la lepre vuotò il secondo cesto.

Scusa, ho lasciato cadere la mia pietra. Per favore, dammene un’altra.”

L’ingenuo elefante non aveva idea di cosa stesse facendo la lepre!

Un po’ più lontano la lepre ringraziò il suo ospite, scese dalla sua schiena e sparì in un cespuglio.

Il gregge era anche arrivato alla sua destinazione.   Là, l’elefante scoprì il brutto tiro della lepre. La inseguì e riuscì appena a strappare la punta della sua coda prima che lei si tuffasse in una buca sotto un albero. L’elefante infilò la sua tromba nella buca per afferrare la lepre ma per errore stava tirando una radice dell’albero.

La lepre approfittò della situazione e balzò fuori dalla tana. Corse da alcuni pastori che pascolavano un po’ più lontano i loro greggi e gridò: “Attenti, un elefante pazzo mi insegue, schiaccerà anche voi.”

I pastori fuggirono ma la lepre scappò nella direzione opposta. L’elefante vide i pastori e pensò che loro stessero dando la caccia alla lepre. Li raggiunse e chiese: ” Avete visto una lepre? Ho ancora qualche conto da regolare con lei.”

“Ma non lo hai visto? Correva nella vostra direzione!”

Nel frattempo la lepre arrivò in un villaggio. Alcune vecchie donne erano sedute davanti alla loro casa. La lepre gridò che un elefante pazzo stava arrivando. Rapidamente i vecchi entrarono nella loro casa.   Ma l’elefante bussò cortesemente a una delle case e chiese: “Non hai visto passare di qui una lepre con una coda con punta strappata?” “Si, si, è fuggita lì.”

Poi la lepre incontrò un gregge d’antilopi. Di nuovo le spaventò con lo stesso trucco di un elefante pazzo. Anche le antilopi fuggirono, ma anche l’elefante le raggiunse. Gli indicarono dove era scomparsa la lepre.

Nel frattempo la lepre era arrivata tra i suoi simili. Gridò: “Attenti, un elefante pazzo che odia le lepri a causa della loro bellissima coda viene verso di noi. Fate come me, strappate la punta della vostra coda.”

Tutte le lepri spaventate lo facevano. E così, quando l’elefante arrivò tra loro, impossibile di  identificare la lepre ingrata! Andò brontolando dai suoceri senza regalo.

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